L'antica
Agorà era il mercato e il centro della vita di
tutti i giorni nell'antica Atene. Per una vista impressionante dell'Agorà da
lontano, si può vedere dalla parete nord della Acropoli e dalle strade da
all'Areopago. Il posto migliore per entrare nel Agorà è dalla porta nord via
Adrianou (vicino alla Chiesa di San Filippo). La parola greca "Agorà"
significa "raccogliere e radunare", indicando che questo era il luogo delle
adunanze pubbliche. L'Agorà era un luogo di amministrazione e di commercio,
nonché il luogo di incontro dell'Agorà tou Dimou, un gruppo civico cittadina a
cui spettava di prendere pubbliche decisioni che riguardavano tutta la città.
Anche degli eventi sportivi e spettacoli teatrali erano tenuti qui.
Dall'Agora, i visitatori possono fare una piacevole
passeggiata lungo il sentiero che conduce alla
Kolonos Agoraios, la Collina dell'Agorà. Sulla
sommità di quest'ultima, al numero 24 della via Andrianou si
può godere della vista di uno spettacolo maestoso, il
Tempio di Efesto. Questo tempio dorico del V secolo a. V
è uno dei più antichi templi greci meglio conservati, grazie
alla sua conversione a chiesa cristiana, che lo salvò dalla
distruzione.
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Il tempio è stato progettato su un piano classico con sei file di 13 colonne e
fregi ionici che sembrano essere modellati sul Partenone. Di fronte si trova
l'Agorà romana, a soli 16 metri di distanza, è il sito dell'antica Biblioteca
di Adriano, un complesso di edifici fondata dall'imperatore Adriano dopo AD
132.
Le donne non partecipavano alla vita sociale che si svolgeva qui. Dal 600 a.C.
l'agorà fu arricchita quindi da una serie di monumenti, quali templi, altari,
edifici commerciali e pubblici. L'evoluzione successiva dell'agorà vede
comparire i portici, anche su più piani, grazie a terrazzamenti.
Due curiosità, lo sapevate che ...
La parola agorafobia, paura degli spazi aperti, deriva appunto
dall'agorà greca nella sua funzione di piazza aperta e frequentata dalla gente.
Nell'Agorà fu condannato
Socrate
nel 399 a.C., accusato di "corruzione" dei giovani poiché era solito
conversare con i giovani e mettere in discussione tutto ciò che si voleva far
credere verità assoluta. Una giuria composta da 501 cittadini di Atene ascoltò
la sua difesa basata sul mettere in dubbio le basi del processo stesso. Fu
condannato a morte e si uccise assumendo la famosa cicuta.
Oggi dagli imponenti resti si eleva la ricostruzione della Stoá di Attalo,
così chiamata in onore del re di Pergamo, Attalo, che volle questo lungo
edificio. La stoà è una struttura tipica dell'architettura greca costituita da
portici coperti, che da un lato avevano un muro e dall'altro si affacciavano su
uno spazio aperto, una sorta di galleria commerciale moderna. La struttura della
stoà di Attalo è raffinata ed elegante, l'edificio si allunga aprendosi alla
luce e presenta al secondo piano gli spazi dedicati alle botteghe.
Una curiosità, lo sapevate che ...
la parola stoà ha dato nome a una corrente filosofica, lo stoicismo,
così chiamato perché il maestro fondatore soleva parlare ed esporre le sue
teorie ai suoi discepoli proprio sotto un portico, la Stoà Pecile dell'agorà di
Atene.
La Stoà è stata completamente ricostruita ed ospita il
museo dell'Agorà
dove sono esposte monete, giocattoli, sandali, vasi, un
orologio idraulico (per misurare la lunghezza dei discorsi),
statue, regoli e gli ostraca, i famosi cocci sui
quali si scriveva il nome del cittadino ateniese che si
desiderava mandare in esilio. I resti della stoá di Attalo
furono riportati alla luce dalla società archeologica
ellenica che effettuò i primi scavi nel 1859.
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Quella che vediamo oggi è però solo una ricostruzione, edificata tra il 1953 e
il 1956 ad opera della scuola archeologica americana di Atene. Si trattò di una
ricostruzione molto discussa e che continua a far discutere ancora oggi.
Tra gli edifici meglio conservati troviamo il possente
tempio di Theséion-Efaistiénion, in stile dorico, che sorge su una
collina che domina l'Agorà. Originariamente era dedicato ad Athena e Efesto, la
divinità che proteggeva i fabbri, numerosi nel vicino quartiere. Solo
successivamente assunse il nome di Theséion, in quanto indicato dalla tradizione
come luogo di sepoltura dell'eroe ateniese Theséion. L'interno è stato
trasformato in età bizantina in una chiesa dedicata a San Giorgio.
Come si arriva all’Antica Agorà di Atene. L'Agorà si stende ai piedi
dell’Acropoli, entrando
dall'ingresso pedonale da Adrianou, vicino Piazza Ayiou Philippou. La fermata
della metro più vicina è Monastiraki. Apertura ogni giorno, in estate
dalle 8 alle 19, chiusura anticipata alle 18 in inverno. Controllate gli orari
perché non tutti i monumenti sono aperti sempre, ad esempio la Stoà osserva
orario limitato fino alle 15 circa. Si può compare un biglietto cumulativo per
Acropoli e Agorà:
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