Dopo aver visto il film migliaia di
turisti incuriositi iniziarono ad affollare
Creta, attratti da quel ballo che
aumentava di ritmo passo dopo passo. Sino a quel momento però questo ballo,
considerato erroneamente la più antica delle danze cretesi, non esisteva e solo
dopo l’uscita del film i ballerini iniziarono ad esibirsi in questa ballata
richiestissima.
Il sirtaki fece così il giro del
mondo, diventò simbolo ed emblema di tutto un popolo e fece della danza un
valore morale, occasione condivisa di esaltazione dell’amore e celebrazione
della vita, racchiusa nell’abbraccio che lega quanti partecipano a questo
omaggio alla gioia.
Il Sirtaki è un mix tra una versione lenta e veloce della danza tradizionale greca chiamata Hasapiko detta anche la "danza dei macellai" il cui nome deriva dalla lega dei macellai di Costantinopoli, in epoca bizantina. I danzatori tendono la mano appoggiata l’uno sulla spalla dell’altro, in un ritmo di graduale accelerazione. Il Sirtaki rappresenta ormai, agli occhi del mondo, tutte le danze greche. Che sono in realtà numerosissime.
Le
danze greche sono di origine antichissima, come dimostrano le figure danzanti di molti vasi dell'epoca. Non è cambiato molto da allora. Forse le danze di oggi saranno state spogliate del significato originario, ma
hanno ancora movimenti simili a quelli dell’epoca classica. La Sousta, per esempio, era la danza eseguita da Achille intorno alla pira funeraria dell’amico Patroclo. Le danze dell’eroe vengono oggi compiute nelle piazze dei villaggi come fossero balli d’amore in cui si fronteggiano uomini e donne. Le danze si svolgono al suono di musiche lamentose e nostalgiche, suonate da cori di mandolini, da clarinetti.
Ogni occasione è buona per mettersi a danzare. Per matrimoni, battesimi o anche funerali, non manca mai qualcuno che cominci a suonare un mandolino con la formazione di un gruppo di danzatori che descrive un cerchio. E' in cerchio che si balla anche la moderna versione delle antiche danze greche, il Sirtaki. Come il
Syrtos, molto diffuso sulle isole. Il tsakonikos, la danza del labirinto, che sembra risalire al mito di
Teseo e il Minotauro. O la mirologhia, che serve a commemorare il morto. Il tutto in un gioco di piedi battuti a terra o strusciati, salti, contorsioni, e ritmo che si fa sempre più serrato.