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Leggenda della nascita di Creta

 


   


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La Grecia, da sempre sospesa tra terra e cielo, abitata da uomini e dei, ha saputo conservare nel corso dei secoli un fascino immortale, una eterna bellezza. C’è un’isola in particolare che affonda le sue radici nel mito e lo incarna perfettamente sino a diventare essa stessa mito: Creta.


La leggenda di Creta, che con molta probabilità risale all’VIII secolo A.C., è stata consegnata alla memoria storica sotto il celebre nome di “Mito di Europa”, e narra che proprio da Creta ha avuto inizio la civiltà europea.

Zeus, Padre degli Dei, da sempre dio allegro e libertino, dipinto come marito infedele e celebre per le sue avventure extraconiugali, perde la testa per Europa, splendida principessa fenicia, figlia del re Tiro.
La giovane è solita cogliere fiori in un prato e Zeus, per evitare che la fanciulla lo riconosca, decide di mostrarsi a lei sotto mentite spoglie assumendo le sembianze di un toro bianco e dopo averla inebriata col profumo dei freschi fiori di campo la conduce sino a Creta sulla sua groppa, attraverso le onde del Mediterraneo.
Una volta lì, giunti sull’isola, su una spiaggia nei pressi di Gortina, Zeus ed Europa si uniscono generando tre figli: Minosse, Radamante e Sarpedonte.


Ovidio nelle “Metamorfosi” ci consegna l’immagine di questo incontro:
Il padre e signore degli dei, quello che ha la destra armata
di fulmini a tre punte, lui che con un cenno fa tremare il mondo,
assume l'aspetto di un toro e mescolato alle giovenche
muggisce, aggirandosi aitante sull'erba tenera. La figlia di Agenore lo guarda
meravigliata, bello com'è e senza intenti bellicosi.
Prima però, malgrado le appaia così mite, esita a toccarlo;
ma poi gli si accosta e a quel candido muso porge dei fiori.
la figlia del re s'adagia persino sul suo dorso, senza sapere su chi si siede.
Allora il dio dalla terra asciutta della riva, senza parere,
comincia a imprimere le sue mentite orme nelle prime onde,
poi procede oltre e in mezzo alle acque del mare si porta via
la sua preda
”.

L'episodio di rapimento di Europa ha ispirato numerosi artisti nel corso dei millenni e l'immagine di Europa, fanciulla in fiore e del Toro divino sono state riprodotte dall'antichità greca sino ai giorni nostri.
 

Il mito sembra narrare anche del rapporto problematico tra Oriente e Occidente, e collegarsi al fatto che non vi sono ad est confini naturali che delimitano l'Europa, da sempre legata  all'Asia con difficoltà.

 

Nell'illustrazione Noel Coypel “Ratto di Europa”.


 

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