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Da vedere
a Kastellorizo - Castellorizo
Remember
that night, white steps in the moonlight: sono i
versi iniziali di “Castellorizon, On an island”, canzone
scritta da David Gilmour, leader dei Pink Floyd,
soave omaggio in musica a questa sperduta e meravigliosa
isola che prende forma, colore e luce in quel giro
di note che ci trasporta nella notte dell’isola magica.
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Castellorizo o Kastellorizo, 9 kmq d’incanto e poesia,
la costa turca a soli 2 km a farle da eterno guardiano, sua
altezza il Mar Mediterraneo ad abbracciarla, isola piccola piccola
ma grande in bellezza e gloria storica, fiera alleata di
Atene nella
guerra contro i Persiani.
Nell’antichità la chiamavano Megisti dal nome del suo
primo governatore, Megistea. Nel 1306, conquistata dai Cavalieri
di San Giovanni di
Rodi
cambia nome e diventa Castellorizo, Castel Rosso
dal rosso porpora degli scogli dove si innalza il castello.
La storia di Castellorizo, l’isola che passò dall’altare
alla polvere, è una fiaba che vale la pena di ascoltare: è la
favola di un angolo di paradiso oggi quasi disabitato, ma che
un tempo conobbe gloria e fasto. Un tempo non lontano su quest’isola
fiera viveva una popolazione di circa 14 mila abitanti, marinai
in maggior parte che ne facevano una vera e propria punta di
diamante in campo navale e commerciale. Era il 1913 quando Kastellorizo
si liberò dal dominio turco e in seguito passò nelle mani francesi
che nel 1920 la cedettero all’Italia. Nel 1943 la resistenza
greca riuscì a ristabilirsi sull’isola ma stavolta il nemico
era la guerra, l’isola finì sotto i bombardamenti tedeschi che
seminarono paura e terrore, radendo al suolo case e negozi e
gli abitanti di Kastellorizo fuggirono ancora sino a che l'isola
restò quasi deserta.
Nel 1947 tornò a far parte della Grecia ma da allora Kastellorizo
è l’isola che non c’è: poche centinaia di abitanti, pittoresche
insenature rocciose ed un mare cristallino, meta ideale di quanti
fuggono dalla confusione e hanno desiderio di ascoltare il rumore
del silenzio e delle onde.
Potremmo dire che Castellorizo è l’isola che strega come canto
di sirena chiunque vi posi lo sguardo: è stato così per David
Gilmour e lo stesso accadde per Gabriele Salvatores che
proprio qui girò uno dei suoi più famosi film, ”Mediterraneo”,
premiato agli Academy Awards come miglior film straniero.
Tutti o quasi ricorderanno la trama di questo film che è stato
definito un’opera generazionale che un po’ come il bacio del
principe nelle favole ebbe il merito di spezzare l’incantesimo,
di risvegliare l’isola dal suo torpore, riportandola alla vita
dopo un lungo sonno.
Molti degli abitanti ricordano ancora con piacere e nostalgia
l’arrivo della troupe italiana sull’isola, e se ne avete voglia
vi racconteranno per filo e per segno gli episodi legati alle
riprese e alla folla di turisti curiosi che la presero d’assalto
Castellorizo dopo l'uscita del film.
Mediterraneo si chiude con questa frase: “Dedicato
a tutti quelli che stanno scappando” e non c’era isola che
meglio di Castellorizo potesse farsi custode di queste parole,
perché è questa l’isola che più d’ogni altra conobbe il dolore
che viene dalla separazione, che assaporò prima la gloria e
poi la disperazione, l’isola che finì dall’altare alla polvere
e poi di nuovo alla ribalta grazie alle luci di un set cinematografico.
Come arrivare a Kastellorizo:
L’isola è raggiungibile via nave o in aereo con voli da
Atene che prevedono uno scalo a Rodi.
Aeroporto di Kastellorizo
85111 Megisti Kastelorizo - Telefono: +30 22460 49250
Articolo di Francesca Ceci e G. Serra
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